L’homo erectus dalla comparsa alla sua completa evoluzione è stato soggetto a progressive trasformazioni della struttura scheletrica che gli hanno permesso di vincere ed adattarsi alla Forza di Gravità terrestre.
La scoliosi è una patologia strutturale tipica dei bipeti eretti che i Medici considerano “ideopatica”, cioè non si conoscono le cause, nell’80% dei casi. Strutturalmente si presenta come “una deformazione sul piano traverso costituita da una rotazione localizzata a formare un gibbo che rappresenta l’elemento più dannoso per la morfologia del soggetto; lo si può rilevare facendo flettere in avanti il soggetto. (fonte gss.it)”
Per la medicina “si parla di Atteggiamento Scoliotico se la deviazione compare solo quando il soggetto assume alcune posizioni in piedi, per esempio. A parte alcune eccezioni, la deviazione si riduce completamente in posizione distesa, a bacino equilibrato. Questa deviazione di tipo funzionale si può sviluppare conseguentemente ad altre anormalità
- difetto ad un arto inferiore
- una deviazione laterale di solito associata a dolore, che è sintomo di una lesione vertebrale o endorachidea
- alterazioni posturali spesso presenti nel periodo evolutivo della crescita (fonte gss.it)
La nozione fisica di Forze è basilare dal punto di vista posturale, le patologie vertebrali dalle più semplici (paraformismi) alle più complesse (dismorfismi), poiché rendono comprensibile la forma evolutiva di questa patologia.
La Forza è una grandezza fisica vettoriale che si manifesta nell’interazione di due o più forze. La forza è descritta nella seconda legge di Newton come derivata temporale della quantità di moto di un corpo (momento lineare). (Wikipedia)
Presumibilmente esiste una progressività dell’evoluzione, legata a lenti e progressivi squilibri tra Forze endogene ed esogene agenti sulla nostra struttura, della patologia. Metaforicamente parlando è improbabile che una persona si addormenti la sera perfettamente sana e si svegli al mattino con una scoliosi strutturale fissata.
La domanda che poniamo è: “perché i quadrupedi, in genere, non soffrono di patologie vertebrali nella misura dei bipedi ed in particolar modo gli esseri umani?”
Differenze nei Bipedi e nei Quadrupedi in situazioni Statiche e Dinamiche
La Colonna Vertebrale
La Colonna Vertebrale è l’insieme costituito dalle vertebre, che articolano tra di loro, formando un asse osseo che dalla base del cranio si stende sino alla base del tronco, fondamentale sia per la sua funzione di sostegno del corpo sia per quella di protezione del midollo spinale (Wikipedia).
La C.V. dei bipedi ed i quadrupedi si differenzia dalla forma e per la posizione spaziale dove, distinzione fondamentale, le Forze agiscono in modo diverso; nel quadrupede, essendo la colonna orizzontale, il vettore agisce verso l’estremità dell’arco (stesso principio architettonico del ponte romano); nel bipede, essendo in posizione verticale, la forza agisce sulla totalità della struttura predisponendola a movimenti di anteposizione, lateralizzazione e rotazione.
Statica
“Il peso corporeo appoggia al suolo e vi scarica il suo peso”.
Il baricentro è il punto rispetto al quale il momento delle forze peso è nullo.
Nei bipedi eretti il baricentro è circa all’altezza dell’ombelico e si proietta all’interno del quadrilatero d’appoggio dei piedi; nei quadrupedi il baricentro è posizionato circa all’altezza del cuore e gli arti formano un quadrilatero molto ampio per garantire la grande stabilità propria dei quadrupedi. Il grande problema, nei bipedi eretti, è il controllo della verticale; in caso di asimmetria degli appoggi grandi quantità di Forze interne devono contrastare le Forze esterne, per non cadere, deformando la struttura.
Il Peso è una forza applicata su ogni punto dell’oggetto
“ Si dice che un corpo è in equilibrio quando la risultante dei momenti di Forza è nulla (Prof.G.Severino – Corpi in equilibrio).”
Fino al momento in cui la proiezione del centro di gravità cade all’interno della superficie d’appoggio, il corpo è in equilibrio stabile; nel momento in cui il baricentro si sposta viene meno la stabilità con rischi conseguenti. Lo spostamento del baricentro genera, nei bipedi eretti, un angolo a sui piani XZ e YZ originando, su ogni punto della struttura, un Momento di Forza. “Il Momento è il prodotto dell’intensità della Forza per la sua distanza da un punto (braccio)”. Questo disequilibrio, nel bipede eretto, genera, attraverso l’azione del Sistema Nervoso Centrale, un aumento anomalo di contrazione della muscolatura tonica e un adattamento spaziale in lateralizzazione, anteposizione e rotazione della Colonna Vertebrale.
Nelle patologie posturali ascendenti, spesso, le cause hanno origine dalla correzione inconscia di un piede provocata da un’instabilità dell’articolazione Tibio-Tarsica. La variazione della distribuzione del peso corporeo a terra, l’anomala rotazione esterna del piede instabile e lo spostamento della zona di massimo carico dal tallone all’avampiede cambiano la proiezione a terra del centro di gravità. La nuova distribuzione del carico corporeo determina un movimento controbilanciato della colonna lombare con perdita dell’allineamento vertebrale; l’eccessiva lateralizzazioni del piede determina una rotazione degli assi tibiale e femorale con rotazione del bacino e la conseguente rotazione delle vertebre lombari; lo spostamento del massimo appoggio sull’avampiede determina un’anteposizione di un solo lato corporeo provocando, per bilanciarsi, la rotazione del bacino e della spalla.
Nella patologie posturali complesse spesso un’origine ascendente ne ha anche una discendente (difetti occlusali e/o anisometropia). In presenza di più cause, il sistema nervoso di controllo per garantire la stabilità attraverso l’attivazione della muscolatura tonica, produce Forze interne talmente forti che, oltre a contrastare la forza di gravità, crea deformazioni gravi alla colonna vertebrale.